TAG 2018
Branding
Come i libri, i film e la musica, anche i poster raccontano storie.
Ma diversamente da loro, i poster hanno il difficilissimo compito di raccontarti quella storia in un battito di ciglia: un unico grande foglio di carta che in pochi secondi deve sorprenderti, conquistarti e “farsi spiegare” da solo.
Ecco perché il poster rappresenta uno dei medium più efficaci ma anche più difficili da domare nell’armamentario di un Graphic Designer: che sia su uno schermo o su un muro, il poster porrà una domanda nei tuoi occhi e la risposta nella tua testa.
In pieno lockdown a causa dell’emergenza Coronavirus, 25 studenti del biennio TAG2020 hanno partecipato all’All Right Pait Workshop, guidati dal Graphic Designer trentino Matteo Campostrini e dal docente TAG Stefano Borgogno.
Dopo una prima parte teorica concentrata sull’evoluzione dei poster illustrativi, che ritrovano i loro pionieri nella Polonia e nella Cuba degli anni ’60, gli studenti hanno affrontato una sfida irriverente ma tutt’altro che facile: visualizzare un proverbio trentino in un poster illustrativo.
Similmente ai poster, anche i proverbi hanno il compito di condensare in poche parole piccole saggezze, verità, consigli – ricordandoci chi siamo attraverso dove siamo.
Per lavorare sulle proprie origini non solo linguisticamente ma anche visivamente, agli studenti è stato imposto l’obbligo di lavorare “con le proprie mani”: due tools importantissimi troppo spesso sprecati a pigiare i tasti di una tastiera.
Ogni elemento dei poster dunque, sia questo testo o illustrazione, è stato prodotto ad hoc dagli studenti stessi, sia in analogico che in digitale.